Questo articolo, molto interessante, cerca di capire come mai ci sono sempre più ragazzi che abbandonano l’attività agonistica anora giovani a qualsiasi livello……..in questo caso lo sci, dalla coppa del mondo alle giovanili.
Io mi ricordo che da bambino invidiavo i miei coetanei che facevano agonistica: anche io in quel periodo seguivo i miei genitori quasi tutti i weekend dell’inverno/primavera in montagna, comprese le 2 settimane a natale e la settimana bianca a carnevale(si , ero fortunatissimo!), avevo la mamma casalinga che si poteva dedicare a me e, come dicevo, invidiavo questi ragazzi con la giacca a vento dello sci club e due paia di sci che scendevano tra i pali. Ero un “bocia”, avevo 9-10 anni ed allora il mondo era molto più lento di oggi, c’erano meno impegni, meno rotture di scatole…….in montagna vedevamo a stento le 3 reti rai, il telefono non c’era……si leggeva topolino, quattroruote, si facevano i compiti, facevamo partite a carte, a scarabeo…….e gli altri bambini agonisti erano tutti insieme a fare casino. Parliamo di metà anni ’80 ed alll’epoca ero un fortunato a poter stare in montagna tutto questo tempo e divertirmi a sciare……anche perchè a casa cosa avrei fatto nel weekend? Al massimo 2 palle a tennis col papà, o a vedere il basket, o la pallavolo……o andare coi genitori a fare acquisti nelle città vicine…….andare fuori a mangiare una pizza era un sogno che si palesava poche volte.
Adesso immagino mio figlio alla stessa età con un sacco di compiti da fare ed oltre una decina di libri, telefono, la switch, le feste di compleanno , le cene fuori il sabato sera con qualche genitore degli amichetti, non legge e se non ha continuamente stimoli si annoia……..in montagna per tutto questo tempo sarebbe un recluso. Nonostante gli piaccia tantissimo sciare.
Come cambiano i tempi………
Poi oggi è tutto diventato troppo a protata di mano, nel senso che noi sognavamo i campioni, li vedevamo solo in tv, erano delle entità superiori……..adesso chiunque può parlare con loro su instagram, facebook, avere mille foto e ci sono informazioni di ogni tipo.
In più l’agonismo è sempre più spinto, per cui ad un certo punto ti distruggono il sogno e quando questo accade non è come quando lo capisci da solo che non ce la farai ed allora continui per passione……..ora ti sbattono in faccia le cose, ti escludono perchè devono concentrarsi solo con i più forti e gli altri non servono, sono inutili (cosa sbagliatissima……..), ingombranti anche se pagano in certi casi fior di quattrini.
E quando interrompi bruscamente un sogno, la reazione è smettere. Subito. Improvvisamente. Quasi come a prendere le distanze da una persona che ha tradito la tua fiducia.
E questo capita in tutti gli sport.
Invece i ragazzi vanno sempre seguiti, bisogna alimentare la loro passione, mantenerla, dare loro la possibilità di sognare sempre…….oggi che i mezzi ci sono i ragazzi non vanno “segati” ma vanno “ricollocati” al loro livello, perchè lo sport, le competizioni non sono solo quelle che vedi in televisione che sono per pochissimi atleti eccezionali, ma c’è un sottobosco di players appassionati che non smetterebbero mai, perchè c’è sempre una coppetta da vincere, un amico da battere a qualunque livello ed a qualunque età. E solo se si conserva questa passione i ragazzi continueranno fino a che avranno la forza fisica di stare in piedi e non se ne andranno più, come capita ora, perchè sfruttati e spremuti da milioni di ore di allenamento inutile per la loro età.
Per una Federazione consapevole: il fenomeno dell’abbandono giovanile nello sci alpino – Scimagazine